Morto Chris Cornell, leader di Soundgarden, Audioslave e Temple of the Dog.
Trovato da un amico di famiglia sul pavimento del bagno in una camera d’albergo. Il medico legale conferma il suicidio.
Chris Cornell, nome d'arte di Christopher John Boyle (Seattle, 20 luglio 1964 – Detroit, 17 maggio 2017), è stato un cantante e musicista statunitense.
La sua carriera ebbe inizio nei Soundgarden, formatisi nel 1984 e scioltisi nel 1997 (poi riunitisi nel 2010); il suo nome è legato anche al gruppo grunge Temple of the Dog. Dal 2001 al 2007 ha formato, assieme ad alcuni ex componenti dei Rage Against the Machine, il gruppo Audioslave, di cui è stato il cantante solista.
Ciao Chris mi manchi già. Piango, piango per il vuoto che sento dentro. So che soffrivi, spero che tu ora possa riposare in pace. Hai una voce unica, sei bello come un Dio e magari nessuno capisce che soffri, che stai male, come può un Dio star male?
Io non sono un Dio, ma ti capisco, perché tu sei mio fratello, adesso ancor di più capisco perché ti amo, perché amo la tua musica, la tua voce.
Ti sto ascoltando alla radio, piango e rido. Piango perché sento il vuoto che c'è in me. Rido perché per capirti ho avuto bisogno che tu ti staccassi.
Ti amo Chris, bello come un Dio, invidiato da tutti. Chissà se invidiano anche la tua sofferenza? Ciao Chris, sai che pochi capiranno il tuo gesto, anche molti di quelli che soffrono non lo capiranno. È inutile che dici, gridi o canti che insieme al tuo immenso talento, alla tua voce, alla tua bellezza porti con te tanta sofferenza. La tua bellezza, il tuo talento la tua voce ti condannano alla felicità, chi ti crede se dici che dentro ti senti a pezzi? Con quella faccia? Con quel fisico? Sei il perfetto sciupa femmine, quante ne hai avute? Quante ne puoi avere? Come puoi pensare che ti credano se dici, che gridi con quella tua voce, unica, che stai male? Ciao fratello ti voglio bene, a me dimmi pure che stai male, ti credo è sempre ti crederò e per te, per me per tutti pregherò che si possa vivere in pace, senza sofferenza mentale. ️Love Chris.
Roberto
(foto dal web http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/)
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Sandro (domenica, 21 maggio 2017 17:53)
non sono d'accordo, Roberto, bisogna smetterla di provare compassione per questi personaggi (che hanno tutto, dalla ricchezza alle donne). forse sono solo un invidioso, ma Bono Vox per esempio mi ha davvero stufato. non gli auguro di finire male, mi chiedo solo quando gli U2 si decideranno ad andare in pensione. grazie per la traccia comunque, la canzone l'ho ascoltata!
Roberto (mercoledì, 24 maggio 2017 10:51)
Caro Sandro è difficile giudicare un personaggio come Chris Cornell. Bellissimo, altissimo, dotato di un talento favoloso e una voce unica, ma sin dalla sua infanzia perseguitato dai suoi demoni. Io, personalmente non lo giudico e cerco di mettermi in contatto con la sua sofferenza, lo accetto per quello che è, un uomo che apparentemente aveva tutte le fortune del mondo ma che viene fuori da una famiglia disastrata che probabilmente ha inciso sul resto della sua vita. Lascerà in eredità 30/50/100 milioni di dollari? A me lascia in eredità il suo talento e la sua forza di esprimere attraverso le sue canzoni (e anche interviste) la sua difficoltà nel vivere. I demoni interni a noi stessi, le cicatrici che ci portiamo sin dalla più giovane età non guardano se tu sei ricco e povero, anzi se sei ricco probabilmente sarai meno capito e più solo.
Sandro (giovedì, 25 maggio 2017 17:23)
sì, forse hai ragione; comunque questi personaggi così famosi sono difficili da capire.
Gian Paolo (mercoledì, 11 dicembre 2019 18:55)
Quando è morto Cornell mi sono ricordato di quando ci ha lasciati Kurt Cobain, con la cui musica io riuscivo a connettermi molto di più (ho sempre trovato i Soundgarden e i TotD dei gruppi che facevano revival del rock-metal anni Settanta e nulla più, gli Audioslave un orribile mostro con le due facce dei RATM e dei SG mentre talentuosi com'erano potevano provare qualcosa di più e di diverso) perché Kurt oltre che il malessere aveva anche un atteggiamento propositivo (gira su youtube un video dove si analizzano alcuni testi dei Nirvana e sono molto 'femministi') che io all'epoca non capivo ma comunque assorbivo (questa è la magia della musica). Trovo che ci sia un qualcosa di perverso nell'avere un successo planetario. Piacere a tutti è come non piacere a nessuno. Questo Kurt l'aveva proprio esplicitato nel suo famoso biglietto d'addio ('mi sembra di essere un impiegato che timbra il cartellino') e così una cosa come l'arte che ti può salvare la vita diventa una nuova gabbia ... e questo è valso per Cornell come per Britney Spears. Per non parlare poi di come gli Americani ci godono nelle storie malate di successo e disperazione, perché questa cosa poi li conferma nel loro desiderio di essere dei mediocri workaholics ... comunque la morte di Cornell ha segnato (uno tra i tanti segni dei tempi) la fine di un'era, quella della musica beat (dagli anni Sessanta in poi, quando essere un musicista significava anche avere una visione); non so cosa ci riserva il futuro, ma la vedo molto dura senza più artisti che ci indicano se non la via, almeno la strada da non prendere.