Viaggio col padre

 

Carlo Castellaneta

 

Viaggio col padre

 

 

Mondadori, 1958

 

 

 

 

 

 

Il libro “Viaggio col padre” di Carlo Castellaneta, è un romanzo autobiografico che tratta di un dissidio tra padre e figlio. Il padre di Carlo Castellaneta è infatti un fascista che ammira Benito Mussolini; l’autore invece parteggia per Ottavio, un partigiano che abita nello stesso quartiere dei Castellaneta: la vicenda si svolge a Milano, nel quartiere di Lambrate (si possono riconoscere la via Bassini, via Valvassori, via Saccardo).

 

L’autore del libro ha anche un amico suo coetaneo, si chiama Milietto; il padre di Milietto è comunista e fa il barbiere.

Si può capire che le amicizie di Carlo Castellaneta sono molto diverse da quelle di suo padre, che invece frequenta persone compromesse col fascismo.

 

Caduto Mussolini il padre dell’autore perde il lavoro, perché in azienda sono note le sue simpatie per il Duce. Carlo Castellaneta invece ottiene un lavoro tramite il partigiano Ottavio. Si verifica così in famiglia la situazione anomala, per cui il padre è disoccupato ed il figlio lavora: al dissidio legato alla politica si aggiunge quindi anche quello di tipo famigliare.

 

Il padre dell’autore rimarrà sempre fascista, senza cambiare le sue idee. Solo nelle pagine finali del romanzo, ci si accorge che è possibile una riconciliazione tra padre e figlio. Questo può avvenire solo a patto che il padre, che nel frattempo aveva lasciato il tetto coniugale, ritorni in famiglia.

 

Il libro parla di un viaggio poiché i due, padre e figlio, compiono un viaggio in treno verso la Puglia (terra di origine dei Castellaneta); questo viaggio propizia la riconciliazione finale.

 

Sandro

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