Un regalo a Gesù Bambino

Anche quest’anno è di nuovo Natale.

Lo si capisce, oltre che dal clima, anche dal constatare come tutti si scoprano improvvisamente migliori: gli sconosciuti si scambiano gli auguri, incrociandosi nei centri commerciali; si chiamano vecchi amici, che non si sentivano da anni, per renderli partecipi della recente promozione; le lettere di licenziamento riportano congratulazioni per il maggior tempo che si potrà dedicare ai propri cari durante le feste. La pace e l’amicizia pervadono ogni essere: anche i cani da guardia leccano le mani dei ladri, che, commossi, rinunciano all’impresa, pur sapendo di dover incrociare gli sguardi severi delle mogli e gli occhi velati di lacrime dei bimbi.

Per prepararsi meglio alla Santa Notte, ciascuno ruba qualche minuto al suo preziosissimo tempo per dedicarlo a cose inutili nel breve periodo, ma – non si sa mai – foriere di possibili sviluppi. Tutti sono intenti nel compilare il proprio personale inventario delle buone azioni dell’anno: “Dunque, vediamo… Ah sì! Ora ricordo! Mi si sono inumiditi gli occhi sulla tomba del nonno! Sono riuscito a mantenere il fioretto di non buttare la carta per terra! E quel giorno non sono passato col rosso, pur avendo molta fretta!” E il saldo del bilancio, miracolosamente, è sempre attivo.

Quanti posti in Paradiso che si vanno preparando! Sarà sicuramente overbooking!

E mentre tutti attendono, silenziosi e quasi tremando, il Tuo arrivo, Gesù Bambino, io mi domando: “Ma dove sei stato tutto questo tempo?”

Forse a cercare di fermare un’ennesima guerra, frapponendo il Tuo corpo tra le trincee e scoprendo attonito che le pallottole lo attraversano? O a sussurrare sillabe di speranza a poveri Cristi come Te, crocefissi ogni giorno? O ad offrire la salvezza anche ai prepotenti, ricordando loro che basta aprire gli occhi?

E perché non a dedicare a Te stesso qualche minuto della Tua povera vita tra gli uomini e per gli uomini, condannato a salvarli. Questa vita che si ripete ogni singolo giorno di ogni singolo anno per l’eternità. Tu che ti sgoli e ti sbracci per indicare la strada: “Aprite gli occhi! Aprite le orecchie! Aprite il cuore!”

E la ripeti ogni anno, questa recita! In giro per il mondo, contemporaneamente in ogni dove e in ogni quando.

Ritorni per l’ennesima volta con la solita vecchia missione di cambiare la Storia. Un po’ troppo, anche per un dio. Strilli la salvezza, già vecchio ancora prima di avere imparato a parlare, a chi si copre le orecchie.

Nel frattempo, Ti avviso, da queste parti ci sono stati alcuni cambiamenti: qualcuno, che l’anno scorso ha preso i regali, questa volta non li prenderà più; altri, che non li ha presi, non li prenderà nemmeno quest’anno; e chi non li meritava, continuerà a prendere anche quelli degli altri.

Ma Tu continui imperterrito a venire, confidando ogni anno in quello successivo.

E allora, quest’anno, facciamo noi un regalo a Gesù Bambino.

Non chiamiamoLo.

LasciamoLo sognare compagni di giochi corruttibili; buoi e asinelli che invecchiano e muoiono, e il ricordo del tepore del loro fiato; zollette di zucchero e poppate divine; ninnoli e caprette saltellanti, finalmente non più schiave della gravità.

E una vita non predestinata.

Quest’anno facciamoGli un regalo noi.

Non svegliamoLo.

Tanto Lui ci pensa lo stesso.

Antonio

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Commenti: 3
  • #1

    Andreina (domenica, 13 dicembre 2015 14:05)

    "Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da diverse angolazioni. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un ' altra prospettiva." da " L' attimo fuggente"


    ....quando ho smesso di fare la vittima, soprattutto di essere vittima di me stessa, ho finito di sprecare il mio tempo ad incazzarmi ( si può dire?) con il mondo intero, a dar peso a cose inutili, a dar colpe a qualcun altro e infine a sentirmi da meno degli altri.
    Quel che ho visto di lì in poi è stato spettacolare! Non che non sia dura..
    Serve una nuova prospettiva, la cerco ogni giorno con faticoso impegno. Vedo opportunità dove un tempo vedevo un baratro, comprendo persone quando un tempo giudicavo gli altri.

    Il Male esiste perché esiste il Bene.
    Attenzione! È l' uomo che sceglie da che parte vuole stare.
    Cerco di guardare dentro di me, cerco di conoscere i talenti che ho ( pochi o tanti che siano non importa) e cerco di farli fruttare. Ora mi riesce, ora no, mi dispero, ma insisto.
    Gesù non è vittima di nessuno, allo stesso tempo non è certo Gesù che dorme! Non è Gesù che spara su milioni di persone e non tutte le persone sono cattive.
    Se solo sentissi la Sua Tenerezza....Gesù viene ogni giorno: " Esulta per te il Signore con grida di gioia". C' è ancora Qualcuno che prova gioia per ognuno di noi.
    Si aprono le porte del duomo di ogni città questo anno. Ma se passerai oltre, cosa spero ti trovare dietro la porta? La dimensione umana, qualcuno come te arrabbiato o afflitto, qualcuno affamato..." Ero afflitto e mi hai consolato, ero affamato di tutto e mi hai sfamato." Trovi il Cristo che non viene con acqua, ma con Spirito Santo, dono che ti sospinge e conduce avanti, a portare la lieta notizia: promessa d' Amore, promessa di Vita! La voce dell' Amore non può tacere e mai accadrà, la legge dell' Amore è l' unica vera in eterno.Il resto tutte stupidaggini! Se aprirai la porta ti auguro di condividere il tuo Cristo con gli altri. Ti auguro che sia Natale ogni giorno della tua vita così che essa sia straordinaria. Anche se non credi questo è un messaggio d' amore bello come un sorriso e un abbraccio. Ti rendo quindi quel che mi hai dato: Il Cristo che mi hai fatto incontrare nelle tue parole. Grazie!

    Andreina

  • #2

    Antonio (sabato, 19 dicembre 2015 16:36)

    Cara Andreina, dopo aver letto le prime righe del tuo messaggio, dove parli del "fare la vittima", mi è venuto un colpo: "Oddio, questa è mia madre sotto mentite spoglie! E' arrivata anche qua!". A parte gli scherzi, non nego che ho fatto la vittima, non nego che mi capita di farlo ancora talvolta, ma desumermi vittima da uno scritto di venti righe, proprio no. Forse non è nemmeno corretto parlare di vittima. Forse neanche per te. Di solito la vittima non si incazza (si può dire) Di solito la vittima aspetta che qualcuno gli confermi di essere vittima e soprattutto gli risolva i problemi. Io, invece, come la maggior parte del pianeta, mi sveglio ogni mattina e trovo i problemi (spesso quelli di altre vittime) che mi hanno aspettato accucciati ai piedi del letto e vengono a scondizolarmi intorno alle gambe: gli metto il guinzaglio e li porto a fare i loro bisogni. Qualche volta a calci, qualche volta con le carezze. Un po' di cinismo, un po' di sarcasmo, un po' di complesso di accerchiamento? Te lo confermo. Ma gli esseri umani non sono monolitici e a tutto tondo: sono (per fortuna) variegati e composti da sfaccettature, che si manifestano in momenti e luoghi diversi, pur rimanendo un carattere di fondo. Talvolta si è vittime, talvolta si è carnefici. Buona cosa trovare la giusta misura e soprattutto esserlo nel momento e nel luogo giusto. In merito all'Amore, io preferisco quello con la a minuscola. Quello dei rapporti e delle situazioni quotidiane e quindi, perché più immediate e presenti più nostre. La prova del nove dell'amore è la fatica e il sacrificio di chi lo dà, oltre ovviamente al beneficio di chi lo riceve. Stupidaggine è invece parlare di Amore come una teoria, come una luce che rende tutto gradevole e semplice. Improvvisamente tutto è chiaro per sempre. Invece ogni giorno ci troviamo a mettere alla prova l'amore con l'egoismo nostro e degli altri. In merito al mio scritto: io non sono credente (l'unica obiezione che riterrei coerente a questo punto sarebbe "Scherza con i fanti ma lascia stare Santi" ma tu, ovviamente non potevi saperlo). L'unico elemento che, a mio avviso, contraddistingue il Cristianesimo – e lo rende diverso da ogni altra religione e ideologia – è la Fede nel Dio che si fa Uomo e nella Resurrezione. In un’epoca (il periodo di Cristo) in cui gli uomini volevano farsi dei (Augusto; Alessandro Magno; ma è davvero diverso oggi?), Dio scende in terra e vive la vita di un uomo qualunque. Poi, conosciuta e condivisa l’esistenza degli uomini, muore e risorge, dando a tutti (anche nella vita) la speranza del riscatto, anche terreno: è la massima vicinanza tra una divinità e gli esseri umani. Ma per credere questo, bisogna avere Fede, rinunciare a spiegare la realtà con i propri mezzi. E io non ho questa umiltà. Compio il peccato d’orgoglio. Tuttavia la strada etica indicata dal Cristianesimo (il riscatto terreno come aspettativa e simulacro di quello dopo la morte, per chi crede) è, per me, la massima sino ad ora raggiunta dall'umanità. E’ quella che mi fa alzare ogni mattina e cercare di fare quella cosa che ho rimandato da tempo, per paura, per abitudine o per altro. E sono felice quando vedo che altri fanno lo stesso. Io sono molto piatto: per me contano le vicende della quotidianità (dalle più semplici alle più complesse; dalle più abbiette alla più nobili). Io credo nell’uomo (con la u minuscola): purchè giochi pulito e sia onesto. Di ipocrisia e sepolcri imbiancati ne ho le tasche piene. E’ quello a cui mi riferivo nella prima parte dello scritto. Nella seconda, io non ho fatto dormire Gesù: io Lo lascio dormire perché lascio Lui, Gesù uomo, come tutti noi, riposare almeno la notte di Natale, almeno una volta all’anno, come è diritto, ogni tanto, di ogni essere umano. Io non Lo faccio sparare sugli uomini: Lui si frappone ma le pallottole, almeno sulla Terra, passano lo stesso (e quelli che mandano le persone a spararle, gli dicono che lo fanno in nome di un qualunque dio, o della democrazia, o di qualunque altra idea buona solo a far fare la bella vita ai mandanti). E' un'ulteriore immagine: io non sono un pacifista teorico a priori. Finiamola di strillare ipocritamente e di svegliarlo, come alibi per continuare a farci gli affari nostri. Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a fare qualcosa noi (mio padre mi diceva sempre “Aiutati che il Ciel ti aiuta”). Tanto, come ho detto, se c’è, sono sicuro che ci pensa lo stesso e ci aiuterà. Ciao. Antonio.

  • #3

    Andreina (sabato, 19 dicembre 2015 22:50)

    Io parlo per me stessa, per il mio credo e per le mie esperienze. In ogni caso non me la prendo con qualcuno in cui non credo o che penso che non esista. Mi sentirei una stupida. Quindi se non credo in Gesù non vado dicendo che " recita", semplicemente perché non esiste. O non mi preoccuperei di farlo riposare una notte... chi?Qualcuno che non c'e'?Se non credi comunque tutto il rispetto per te. Si può pure stare su piani totalmente diversi. Ho molti amici che dicono di non essere credenti con cui mi trovo benissimo. Per me Lui c'e' ed ora sorride con gioia. Mi era sembrato avessi una finestra aperta ("se c'e' ci pensa lo stesso")....Evidentemente non ho capito bene, ti chiedo scusa. Io sono felice così e dentro di me ho tanto posto per la gioia, per l' Amore e l' amore. Ciao!